FROOME TRIONFA A ROMA, ULTIMA VOLATA A BENNETT

Chris Froome è il primo britannico a mettere in bacheca il Giro d’Italia. Non c’è nemmeno bisogno di attendere la fine della ventunesima e ultima tappa, 115 chilometri tra le strade di Roma, che da classica passerella si trasforma ben presto in materia di ‘scontro’ tra corridori ed organizzatori. Il percorso, come noto da tempo, prevedeva sampietrini e tratti resi pericolosi anche dalle famigerate buche che rischiavano di compromettere gli esiti della corsa Rcs, di fatto conclusa ieri con l’ultimo tappone di montagna a Cervinia. Froome, anglo-keniano del Team Sky, in gara in questa stagione con la spada di Damocle di una positività al salbultamolo emersa nell’ultima Vuelta, parte con la bici tutta rosa, entra anche nelle ‘trattative sindacali’ che sventeranno un clamoroso stop e porteranno alla neutralizzazione della frazione capitolina al termine del terzo giro del circuito e si gode il trionfo senza patemi d’animo. Alla festa del podio partecipano anche l’olandese e campione uscente Tom Dumoulin (Sunweb), secondo con un ritardo di soli 46″, ed il colombiano Miguel Angel Lopez (Astana), che si porta a casa la maglia bianca di miglior giovane del plotone. Quinto e migliore degli italiani Domenico Pozzovivo (Bahrein-Merida), con un gap di 8’03”. Froome taglia il traguardo assieme alla sua squadra e si gode la ‘grande bellezza’ romana, che gli regala il suo primo Giro dopo quattro Tour e una Vuelta vinti. “Sono senza parole, molto emozionato: l’ambiente qui a Roma era incredibile – il primo commento del fuoriclasse anglo-keniano del Team Sky – I tifosi con me sono stati molto bravi, che cosa posso dire? E’ un sogno essere qui con la maglia rosa, per un ciclista non esiste una cosa piu’ grande. L’anno prossimo? Spero di tornare, ogni anno devo scegliere quali corse disputare, pero’ devo tornare”. Il veronese Elia Viviani (Quick-Step Floors), vincitore di quattro volate, conquista la maglia ciclamino della classifica a punti, mentre lo stesso Froome mette in valigia anche quella azzurra come miglior scalatore. E proprio Viviani, campione olimpico nell’omnium a Rio de Janeiro, è il grande battuto dello sprint capitolino. A batterlo, per la terza volta al Giro, è l’irlandese Sam Bennett (Bora-Hansgrohe), altro sprinter di razza che ha contribuito a rendere speciale questo Giro. Terza piazza per il lussemburghese Jean-Pierre Drucker (Bmc). “E’ un Giro d’Italia da incorniciare al cento per cento – assicura Viviani, comunque soddisfatto – Oggi sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Ero partito bene ma Bennett e’ un brutto cliente e mi ha saltato agli ultimi 50 metri. Sono orgoglioso della mia squadra, stasera finalmente festeggeremo la maglia ciclamino”. “Sono felicissimo, la squadra oggi e’ stata incredibile: ha lavorato tantissimo, tirando sia all’inizio che nel finale – il commento di Bennett, capitano della Bora-Hansgrohe – Ora guardero’ ad altri obiettivi, il mio futuro dopo il Giro cambiera’”.
(ITALPRESS).

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