THE CAL PIRELLI CON LAETITIA CASTA E GIGI HADID

Laetitia Casta e Gigi Hadid sono tra le protagoniste di “Dreaming”, il calendario Pirelli 2019 del fotografo scozzese Albert Watson e presentato oggi nel quartier generale della casa di pneumatici alla Bicocca. Giunto alla sua quarantaseiesima edizione, l’iconico calendario della “P lunga”, è dedicato quest’anno ad un lungo racconto fotografico delle aspirazioni di quattro donne (Gigi Hadid, Julia Garner, Misty Copeland e Laetitia Casta) e del loro impegno per raggiungere i propri obiettivi, ognuna a inseguire sogni e passioni. Si tratta di 40 scatti a colori e in bianco e nero in formato 16:9, ispirati alla grande passione per il cinema del settantaseienne Albert Watson, celebre per i suoi ritratti di Alfred Hitchcock, Steve Jobs e Kate Moss, ma anche per i suoi paesaggi di Las Vegas o i gli scatti ai manufatti del re Tutankhamon. Il calendario, realizzato lo scorso mese di aprile tra Miami e New York, offre una sequenza di fotogrammi che narra le storie della modella Gigi Hadid (affiancata da Alexandre Wang), nei panni di una donna separata dal compagno e vive in solitudine in una torre di vetro; l’attrice Julia Garner interpreta invece una giovane fotografa amante della natura e della solitudine, mentre la ballerina Misty Copeland, che nel calendario ha come partner Calvin Royal, guarda al futuro sognando di affermarsi nel mondo della danza; la modella Laetitia Casta, infine, posa nei panni di una pittrice in cerca di successo, insieme al compagno interpretato da Sergei Polunin.
“Ho sempre sognato di fare il fotografo e chissà, magari uno dei prossimi calendari Pirelli potrei realizzarlo io stesso” ha detto, scherzando, il Ceo di Pirelli Marco Tronchetti Provera, riferendosi al tema del calendario di quest’anno che è appunto quello del sogno. “Quando mi sono avvicinato a questo progetto volevo farlo in modo diverso da chi mi aveva preceduto – ha spiegato invece Albert Watson -. Così ho voluto ricercare delle immagini qualitativamente pregevoli, che fossero profonde e che raccontassero storie. Volevo qualcosa di più di semplici ritratti di persone, volevo qualcosa di simile a dei fermi immagine cinematografici”.

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