È MORTO IL VIGNETTISTA VINCINO

“Oggi se n’è andato un pezzo della famiglia del Foglio. Vincenzo Gallo, per tutti Vincino, era malato da tempo ed è morto a Roma. Aveva 72 anni. Vincino era al Foglio da quando il quotidiano è nato, ventidue anni fa. Ha disegnato per noi fino all’ultimo giorno e la vignetta che illustra questo articolo è il suo ultimo disegno, pubblicato nel Foglio di oggi”. Con questa breve nota, pubblicato sul sito, il giornale diretto da Claudio Cerasa annuncia la scomparsa del famoso vignettista. Giuliano Ferrara, poco più di un mese fa, aveva scritto un ritratto di Vincino per presentare il suo ultimo libro, un’autobiografia che è “uno sghembo manuale di satira, un flusso d’incoscienza, un’autobiografia oscena e candida”. Oggi l’annuncio della sua morte. Tra i primissimi a commentare la scomparsa un collega di Vincino, Vauro Senesi, che ha voluto tributare all’amico una vignetta commemorativa.

Nato a Palermo il 30 maggio del 1946, nel 1968 si avvicina ai movimenti studenteschi e operai militando in Lotta Continua a Palermo. Nel 1969 comincia a collaborare con il quotidiano L’Ora di Palermo: tra i suoi primi lavori quello di raccontare, con i suoi disegni, il processo sulla strage di viale Lazio. Il suo legame con Lotta Continua gli valgono il ruolo di vignettista nel giornale ufficiale del movimento. Nel ’78 fonda e dirige L’avventurista (inserto satirico del giornale Lotta Continua) e partecipa alla nascita della rivista Il male, di cui sarà direttore per quattro anni (dei cinque in cui venne pubblicata), fino alla chiusura, nel 1982.

Alla metà degli anni ’80 ha diretto Ottovolante, quotidiano di satira uscito per dieci giorni, cui hanno collaborato diversi importanti vignettisti italiani ed europei. Le sue vignette sono state pubblicate su Il Clandestino, supplemento de l’Espresso, su Tango, supplemento de l’Unità, e su Linus. La satira sul direttore Scalfari su una vicenda personale gli costerà il posto a L’Espresso. Nel 1987 incomincia la sua lunga e collaborazione con il Corriere della Sera. Nel 1988 diventa una delle colonne portanti di Cuore. Prima di approdare a Il Foglio, (1995), ha collaborato con il Sabato. Tra i legami professionali più profondi quelli con Vauro con cui fa “risorgere” nel 1987 Il Clandestino per poi lavorare assieme a Boxer, supplemento de Il manifesto, di cui (anche se per un solo numero) ne diventa il direttore. Sempre con Vauro nell’ottobre del 2011 rifonda la storica rivista di satira Il Male. Tra le ultime collaborazioni quella con il settimanale Vanity Fair e con Radio Radicale. Vincino lascia le due figlie Costanza e Caterina, nate dal matrimonio con Giovanna Caronia.

 

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]