STRAGE DI CAPACI, IL GIORNO DEL RICORDO

Il ventisettesimo anniversario della strage di Capaci è stato anche quello delle polemiche e delle divisioni. Assenti nell’aula bunker di Palermo il presidente della commissione antimafia regionale Claudio Fava e il presidente della Regione Nello Musumeci. Il sindaco Leoluca Orlando ha accolto all’arrivo il premier Conte e il presidente della Camera, Fico, ed è andato via prima dell’arrivo del vicepremier Matteo Salvini.

“Mi ero augurato che qualsiasi presenza istituzionale a Palermo non si trasformasse in occasione per comizi pre-elettorali. Ho appreso che purtroppo non sarà così”, ha detto Orlando.

“Oggi è stata una bella giornata di unità nazionale. Se qualcuno di sinistra non è venuto o se ne è andato perché c’era Salvini si è perso lui qualcosa”, ha risposto il ministro dell’Interno.

Per Maria Falcone “le polemiche sono inutili” e “le istituzioni vanno sempre rispettate”. Poi ricordando il fratello: “Mi hanno aiutato i veri amici di Giovanni, non quelli che con le polemiche lo hanno ucciso in vita”. E ha rincarato la dose: “”Non tutti coloro che hanno criticato Giovanni in vita hanno poi ammesso di avere sbagliato”.

“Questo è un giorno troppo importante, un giorno in cui la lotta alla mafia la ribadiamo come Stato, con forza, senza divisioni. Una lotta che deve unire tutti contro un fenomeno che avrà un termine”, ha affermato il presidente della Camera Fico.

Mentre per il premier Giuseppe Conte “la lotta alla mafia” è strettamente legata al “rispetto delle istituzioni” e alla giustizia sociale, per il presidente Sergio Mattarella “la mafia sanguinaria ha spezzato la vita di Giovanni Falcone, ma non il suo esempio di magistrato, il suo insegnamento di uomo delle istituzioni, la sua testimonianza civile”. 

  

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