MAFIA, LA DIA: “NON ESCLUDIAMO ATTI VIOLENTI”

La mafia siciliana è provata da confische e carcere duro, ma prova a riorganizzarsi, “è vitale e dinamica”. È il quadro di Cosa Nostra che emerge dalla relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia. 

“Le risultanze delle attività d’indagine, corroborate anche dalle più recenti dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, continuano a delineare uno stato di generale criticità per l’organizzazione ancora impegnata in un riassetto degli equilibri interni, scaturito da una molteplicità di fattori, non solo stratificati negli anni, ma anche relativamente recenti”, spiega la Direzione Investigativa Antimafia.

“Su questa situazione di sofferenza ha ulteriormente inciso la lunga mancanza di una effettiva struttura di vertice – la commissione, la cosiddetta cupola, legittimata a prendere decisioni in nome di tutta Cosa nostra – a causa della detenzione dei suoi componenti e soprattutto del capo, Totò Riina”, scrive ancora la Dia.

“Cosa nostra si conferma, comunque, una struttura ancora vitale, dinamica e plasmabile a seconda dei mutamenti delle condizioni esterne”. E “non è facile individuarne le linee evolutive, ne’ prevedere il nuovo ordine che intenderà darsi e se tale apparato possa ricomprendere tutte le articolazioni provinciali, ognuna con differenti sfaccettature organizzative e operative”

La Dia non esclude “che, alla luce della non chiara evoluzione”, “le articolate dinamiche dell’organizzazione possano sfociare in atti di violenza particolarmente cruenti”. Una possibilità, questa “finora non suffragata da indizi che facciano presagire una volontà precisa di ritornare a forme di conflittualita’ eclatanti”.

 

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