USA, CAMERA A DEMOCRATICI E SENATO A REPUBBLICANI

I Democratici riconquistano la Camera dopo otto anni, i Repubblicani mantengono il Senato consolidando la loro maggioranza. Questo il risultato delle elezioni di metà mandato negli Stati Uniti. A spoglio quasi completo, il Partito Democratico dovrebbe ottenere alla Camera circa 230 seggi (ne controllavano 193), contro i circa 200 dei Repubblicani (che ne avevano 235).

A livello nazionale, il vantaggio dei Democratici è di 8 punti percentuali su Repubblicani, ma il disegno dei collegi uninominali ha “tradotto” questo scarto in soli 30 deputati. Per la prima volta negli Usa alla Camera ci saranno più di cento donne. Tra loro la più giovane deputata di sempre, Alexandria Ocasio-Cortez, Democratica 29enne eletta a New York, e la prima musulmana, Rashida Tlaib in Michigan. Al Senato i Repubblicani consolidato la loro maggioranza, con 51 senatori a 44. In questo caso si votava solo in un terzo degli stati americani, dove scadeva il mandato dei loro delegati (due per Stato), che dura sei anni. I Repubblicani hanno conquistato tre seggi prima occupati dai Democratici. 

In Texas il conservatore Ted Cruz ha avuto la meglio sul filo di lana sull’astro nascente dei Democratici, Beto O’Rourke. Il risultato del Senato fa esultare il presidente statunitense Donald Trump, che su Twitter parla di “enorme successo”. Nei restanti due anni del suo mandato Trump non potrà contare su due Camere a maggioranza repubblicana come nei primi due, ma aver consolidato il vantaggio in Senato rende meno pesante la sconfitta alla Camera. Il sistema statunitense è un bicameralismo perfetto, salvo rare eccezioni, quindi le leggi vanno approvate nella stessa forma dai due rami del Parlamento. 
Trump per portare avanti la sua agenda di governo dovrà quindi convincere almeno una parte dei suoi avversari alla Camera, dove potrebbe anche aprirsi il fronte dell’impeachment per il presidente.  

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