SALVINI: “ITALIA NON È PIÙ PAESE COLABRODO”

“Sono al Viminale da un mese e mezzo e sono sbarcate 3.716 persone. Nello stesso periodo dell’anno scorso erano state 31.421”. Lo scrive il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in una lettera al Corriere della Sera in risposta a un editoriale di Antonio Polito.

“Polito sostiene che il sottoscritto abbia subìto ‘il primo smacco della campagna d’estate’ nell’affaire della nave Diciotti. Non sono d’accordo: in un primo momento due immigrati sono stati indagati e tutti gli altri interrogati. D’altronde, le violenze a bordo non sono tollerabili – spiega Salvini -. Per questo avevo chiesto l’immediato accertamento delle responsabilità. E ieri sono scattati dei fermi. Avrei preferito delle misure più severe fin da subito? Certo. Ma non dipendevano, come è noto, dal ministro dell’Interno. Di sicuro non siamo più un Paese colabrodo. Lo stesso Polito mi riconosce ‘l’indiscutibile merito’ di aver scosso l’ipocrisia europea. L’ultimo risultato sono i cento immigrati che volevano arrivare in Sicilia e che Francia e Malta hanno accettato di accogliere. Non era mai successo. Eppure non mi basta: voglio invertire la rotta rispetto ai disastrosi anni del Pd”.

“Intensificheremo il monitoraggio sui centri di accoglienza: chiuderemo quelli con i gestori coinvolti in inchieste giudiziarie. E proprio per tenere alla larga i furbetti, ridurremo le spese per l’accoglienza – prosegue il ministro dell’Interno -. Lo faremo in collaborazione con l’Autorità nazionale anticorruzione. Nessun intento disumano: semplicemente, vogliamo uniformarci ad altri Paesi europei e togliere ossigeno a chi utilizza l’immigrazione come business. Da 35 euro al giorno per immigrato scenderemo a circa 25 – senza ridurre i servizi – con un risparmio di 500 milioni l’anno e che investiremo in sicurezza”.

“Polito sostiene che non si parla di espulsioni. Forse non se ne parla abbastanza, ma ci sto lavorando dal primo giorno – aggiunge Salvini -. L’obiettivo a medio termine è aumentare i rimpatri volontari assistiti, tanto che il 16 luglio sarà sottoscritto con la Commissione europea il primo progetto da 6 milioni. A breve ne seguiranno altri tre. Proprio per moltiplicare le espulsioni e bloccare le partenze (e quindi evitare i morti in mare) abbiamo un piano di aiuti. In particolare per la Libia”.

“Per Polito, qualcuno si chiede ‘se c’è un pilota ai comandi’. Dato che c’è una rotta chiara, mi pare proprio di sì. I cittadini, poi, giudicheranno la qualità delle scelte”, conclude il vicepremier.

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