ISOLA “SAFETY CAR MOMENTO CHIAVE GP SPAGNA”

Quinta doppietta consecutiva per la Mercedes, con la vittoria di Lewis Hamilton davanti a Valtteri Bottas nel Gp di Spagna. La gara, che si preannunciava a una e due soste, è stata influenzata dall’ingresso della safety car nel finale che ha consentito ai piloti di testa di effettuare un pit stop “extra”. Tutti i piloti tranne Hulkenberg, infatti, si sono fermati due volte, con il secondo pit stop (per la maggior parte) in regime di safety car. Quattro diverse strategie per i primi cinque piloti al traguardo. Max Verstappen è stato il primo a indirizzarsi verso una strategia a due soste, così come Sebastian Vettel, la cui tattica è stata influenzata da un flat spot alla prima curva. Valtteri Bottas (Mercedes) si è fermato per il secondo pit stop mentre stava entrando la safety car. Tutti e tre hanno usato diverse strategie. Il periodo di safety car ha permesso a Hamilton di fermarsi senza perdere la testa della corsa, com’era già avvenuto in occasione della prima sosta. Come lui, la maggior parte dei piloti si è fermata per il secondo pit stop durante la safety car. Una sola sosta per Nico Hulkenberg (Renault), 13^ al traguardo con una strategia medium-soft, dopo essere partito dalla pit lane.
Oggi le temperature asfalto hanno superato i 40°, in un fine settimana caratterizzato da condizioni meteo molto variabili. Per quanto riguarda il comportamento dei singoli pneumatici, la Hard C1 è stata usata in gara solo da quattro piloti: Charles Leclerc (Ferrari), Daniel Ricciardo (Renault) e le due Alfa Romeo di Raikkonen e Giovinazzi. Forse sarebbe stata la chiave per una strategia a una sosta, ma è stata “neutralizzata” dalla safety car. La medium C2 si è rivelata la mescola più utilizzata per il secondo stint. Ci sono stati alcuni stint molto lunghi su questa mescola. In alcuni casi si è verificata dell’usura, come previsto. La soft C3 è stata invece utilizzata a lungo in tutta la gara, soprattutto nello stint finale dopo il periodo di safety car. Lewis Hamilton ha ottenuto il giro veloce in gara su questa mescola.
“Il periodo di safety car si è rivelato il momento chiave della strategia di gara perché ha portato quasi tutti i piloti verso le due soste, azzerando i distacchi in vista di uno ‘sprint’ finale – sottolinea Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli – Fin dal via è sembrato chiaro che la gara si orientasse verso la possibilità di adottare strategie differenti a una o due soste, con tutte e tre le mescole disponibili in gioco. Alla fine, è parso piuttosto difficile fare un solo pit stop, e si è verificata dell’usura su soft e medium, su un circuito molto severo in termini di carichi sui pneumatici. Ora ci concentreremo sul secondo test in-season di martedì e mercoledì, con Ferrari e Racing Point impegnate con una seconda monoposto nei test di sviluppo 2020”, chiosa Isola.

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