MALTA, LEGGE PER PIÙ DONNE IN PARLAMENTO

Il governo maltese ha proposto una modifica costituzionale per garantire una maggiore presenza femminile nella Camera dei Rappresentanti. 

Secondo la misura presentata questa settimana in una conferenza stampa che ha aperto la fase di consultazioni pubbliche sul tema, nel caso in cui dalle elezioni emerga un parlamento che non garantisce una rappresentanza di almeno il 40% per entrambi i sessi, fino a 12 parlamentari del genere sottorappresentato saranno eletti in parlamento, per garantire un’equa rappresentanza.

Il Segretario Parlamentare per le riforme, Giulia Farrugia Portelli, ha affermato durante la conferenza l’intenzione di far passare il messaggio secondo cui “se io sono riuscita d avere una carriera in politica, tutte le donne possono”.

 

Il Primo Ministro Joseph Muscat, durante il suo intervento, ha sottolineato la convinzione del Governo secondo cui la società maltese debba garantire un bilanciamento tra i generi per favorire l’inclusività. Il Primo Ministro ha anche voluto evidenziare come non si tratti di un sistema che preveda delle quote, e di conseguenza tale meccanismo non priverà alcuni eletti del proprio seggio, ma aggiungerà un determinato numero di parlamentari per ridurre il gap di genere tra gli eletti”, se sarà necessario. Muscat ha aggiunto che tutte le opinioni in contrasto con tale proposta dovranno essere ascoltate e valutate attentamente, per garantire il migliore sviluppo possibile della legge stessa.

La decisione del governo di introdurre dei correttivi alla legge elettorale deriva da una serie di elementi critici relativi allo stato della politica maltese, soprattutto se paragonata alla situazione negli altri paesi europei.

Il documento presentato include una sezione FAQ, in cui vengono spiegati i motivi che hanno condotto a tale scelta. Il documento fa riferimento anche al Democracy Index 2018, in cui si legge che misure simili adottate in altri paesi europei quali Spagna, Slovenia, Portogallo, Belgio, Francia e Irlanda hanno portato a buoni risultati, mentre il meccanismo delle quote ha sempre suscitato numerose polemiche e dibattiti.

Dal documento emerge anche che l’obiettivo della riforma è quello di portare ad una situazione in cui entrambi i sessi abbiano una rappresentanza (indicata come “massa critica”) di almeno il 33%. Il comitato che ha lavorato alla proposta suggerisce che tale misura rimanga in vigore per 20 anni, per poi essere posta al vaglio del parlamento, che dovrà quindi decidere se mantenerla, modificarla o eliminarla.

Nella storia repubblicana, fino ad oggi Malta ha visto solo 27 donne elette come parlamentari.

(ITALPRESS/MNA)

 

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