ISRAELE, AVVIATA PRIVATIZZAZIONE DELLE POSTE

Il Comitato ministeriale per le privatizzazioni ha approvato la privatizzazione di Israel Post. Sotto lo schema presentato dall’Autorità per le società governative, il 20% delle azioni sarà inizialmente messo all’asta a un investitore strategico israeliano o straniero. Nella seconda fase, dopo due anni, un ulteriore 20% delle azioni sarà offerto al pubblico e Israel Post diventerà una società pubblica quotata alla Borsa di Tel Aviv. L’offerta aiuterà la società a diventare trasparente, efficiente e redditizia a lungo termine. La partecipazione dello stato in azienda non scenderà tuttavia al di sotto del 60%. Agli investitori privati che acquistano le azioni nella fase iniziale di privatizzazione saranno garantiti i diritti preferenziali. Verrà firmato un accordo tra lo stato e l’acquirente che concede a quest’ultimo la parola nella selezione del CEO. L’acquirente si impegna a mantenere la sua partecipazione nella società per sette anni. La proposta include la possibilità di vendere al pubblico il 40% della società nel caso in cui la vendita a un investitore privato non si concretizzi.

Il presidente di Israel Post, Hezi Zaieg, ha dichiarato: “Accogliamo con favore la grande fiducia che ci è stata posta dal comitato ministeriale, dal ministero delle Finanze, dal ministero dell’Economia e del Lavoro, dal ministero delle Comunicazioni e dall’Amministrazione delle società governative. Dalla firma dell’accordo collettivo con i dipendenti nel 2015, che ha definito la strada verso la privatizzazione, abbiamo lavorato senza sosta per migliorare il nostro servizio e migliorare le prestazioni finanziarie dell’azienda. Negli ultimi tre anni abbiamo ha dimostrato che Israel Post è passato da un’organizzazione che consegna lettere a un gigante logistico con una presenza consistente nel mercato del trading online, fornendo servizi alle piattaforme di trading internazionali”.

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