Multe per via PEC

Multe per via PEC

Multe per via PEC: come funziona la notifica di un verbale inviato con la posta certificata e cosa cambia per l’automobilista. Cosa succede a chi non ha una posta certificata e cosa, invece, deve fare chi ce l’ha e riceve una multa per mezzo di posta elettronica certificata.

Tutti noi, almeno una volta, abbiamo ricevuto quella temuta cartella verde nella cassetta della posta oppure, più di recente, l’avviso di notifica contenente la generica dicitura “atti giudiziari“. Ebbene, queste notifiche, per chi ha un indirizzo di posta elettronica certificato fanno parte del passato. Ora le due domande sorgono spontanee:

  • Cosa cambia per chi ha un indirizzo di posta elettronica certificato e riceve un verbale via pec?
  • Cosa deve fare l’automobilista che non dispone di un indirizzo PEC?

Vediamo tutti i casi.

Multe per via PEC

Il provvedimento è partito definitivo da febbraio 2018 e così, i primi automobilisti che non hanno rispettato il codice della strada e che sono provvisti di posta elettronica certificata, hanno ricevuto i primi verbali tramite posta certificata.

Saranno recapitati attraverso posta elettronica certificata solo le multe che non presentano contestazione immediata, vale a dire le multe prese tramite autoveloxtutor o quando l’ufficiale è impossibilitato a notificare personalmente la multa all’automobilista.

In questo caso, le forze dell’ordine impiegheranno l’indirizzo di posta certificata già in loro possesso o presente in un elenco pubblico, per notificare la multa all’automobilista. La multa sarà notificata al netto delle spese di spedizione previste in caso di raccomandata.

Io avevo un indirizzo PEC ma ora è scaduto, cosa succede se prendo una multa?

Niente paura. Le forze dell’ordine prendono in considerazione solo indirizzi di posta elettronica certificata regolarmente attivi. Se il tuo indirizzo di posta elettronica è scaduto, la multa ti sarà notificata a casa.

Io non ho un indirizzo di posta elettronica certificata, dove mi arriveranno le multe?

Cosa succede se non ho la PEC? Come nel caso precedente, per gli automobilisti che non dispongono di un indirizzo di posta elettronica certificato, la notifica della multa verrà fata tramite posta convenzionale, con la classica raccomandata consegnata dal postino.

Multa ricevuta con PEC, come pagarla

La possibilità di notificare le contravvenzioni tramite posta elettronica certificata è stata resa effettiva con pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 16 gennaio 2018. L’articolo 4 del DM spiega in dettaglio come deve essere fatta una multa notificata tramite PEC per risultare in regola e non essere impugnabile.

Nel messaggio di posta elettronica certificata noterete diversi allegati:

  • La relazione di notifica contenente firma digitale, mittente, nome del responsabile della notifica, il tuo indirizzo pec, il nome dell’elenco consultato per recuperare l’indirizzo PEC usato per la spedizione della multa.
  • Una copia digitale del verbale cartaceo conforme all’originale. Deve rportare la firma digitale del mittente.
  • Un documento contenente le informazioni utili all’automobilista per fare ricorso ed entro quando pagare la multa.

Il pagamento della multa via pec può essere fatto tramite bollettino postale, tramite bonifico o sfruttando i più moderni sistemi di Home Banking.

Ho ricevuto una multa per via PEC ma l’ho letta dopo un mese

Attenzione!
Con le multe notificate per via PEC c’è un grosso fattore da valutare. Il sistema di posta elettronica genera la ricevuta di accettazione al momento della consegna e non dell’effettiva lettura. Ciò significa che l’email contenente la multa risulterà consegnata anche se l’automobilista non l’ha ancora visualizzata o aperta. Se avete un indirizzo di posta elettronica certificata, farete meglio a controllarlo quotidianamente o disattivarlo se lo tenente inattivo.

Cosa cambia per l’automobilista che non ha una PEC? Spese di notifica della multa

Il codice della stabilisce che ogni violazione comporta una “sanzione pecuniaria amministrativa” il cui importo è specificato dal Codice della Strada stesso. A tale somma, i Comuni possono richiedere a parte una spesa di accertamento e di spedizione.

Al comma 4 dell’articolo 201 del codice della strada si legge che: “Le spese di accertamento e di notificazione sono poste a carico di chi è tenuto al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria”.

Ciò significa che fino a oggi, le spese di spedizione e di notifica sono sempre state a carico del destinatario della multa, quindi per chi non ha un indirizzo di posta elettronica cambia poco o nulla.

A quanto ammontano le spese di notifica di una multa?

Dipende dal Comune, per la Polizia Municipale di Verona le spese di “accertamento e notifica” ammontano a 14,50 euro per tutti i verbali e per le ingiunzioni di pagamento, la spesa di notifica sale a 15,50 euro qualora il verbale contenesse anche documentazione fotografica. Per molti Comuni d’Italia le spese di notifica e di accertamento vanno dai 4 ai 10 euro. Insomma, le spese di notifica, il codice della strada, le ha sempre previste in addebito al trasgressore. Ora bisogna capire se con l’arrivo della notifica della multa per via pec, i comuni vorranno “approfittare” e maggiorare le spese di accertamento e di spedizione.