Come valutare un’azienda

come valutare un'azienda

Come valutare un’azienda è una domanda comune ma… non facilmente riscontrabile. Il processo di valutazione di un’azienda è infatti un percorso piuttosto complicato, che va compiuto passo dopo passo con grande cautela, scegliendo uno dei principali metodi di valutazione. A proposito, ma quali sono i criteri con cui valutare un’azienda? Quali sono i più affidabili? E come seguirli?

Discounted Cash Flow (DCF)

Cominciamo con il criterio del DCF, o Discounted Cash Flow. Si tratta di un metodo che si basa sulla correlazione esistente tra il valore di un’azienda e la sua capacità di generare dei flussi di cassa nei prossimi anni. Alla base di questo metodo c’è la considerazione che più alto sarà il flusso di cassa generato dall’azienda, e più alto sarà anche il suo valore.

Il valore del capitale proprio di un’azienda potrà dunque essere calcolato come enterprise value, ovvero attualizzazione dei flussi di cassa operativi netti che l’azienda potrà generare in futuro, oppure come PFN, posizione finanziaria netta, ovvero la differenza tra i debiti finanziari e le disponibilità liquide della società.

Multipli

Il secondo metodo spesso seguito per poter valutare un’azienda è quello dei multipli di mercato. Si tratta di un criterio relativamente semplice, che si basa sul fatto che il valore di un’azienda può essere determinato analizzando in che modo il mercato valuta società simili al target analizzato.

I multipli utilizzati a tal fine sono generalmente grandezze di natura economica, patrimoniale e finanziaria. In particolare, si suole ricorrere al rapporto tra EV / EBITDA, ovvero la relazione sussistente tra l’enterprise value di cui sopra, e l’EBITDA, ovvero l’utile netto prima di tasse e ammortamenti, oppure al rapporto P/E, cioè la relazione sussistente tra il prezzo dell’azione e l’utile netto per azione.

Multipli comparabili

L’ultimo dei principali metodi per poter procedere alla valutazione di un’azienda è quello dei multipli di transazioni comparabili. Si tratta di un metodo simile a quello che abbiamo appena brevemente commentato, e che consiste nel valutare una società sulla base di transazioni di compravendita avvenute nel passato e ritenute comparabili.

Naturalmente, ognuno dei metodi di cui sopra ha dei vantaggi e degli svantaggi in egual misura. In particolar modo, rispetto al metodo dei flussi di cassa, quello dei multipli ha l’indubbio beneficio di essere più semplice e più rapido da conteggiarsi, considerato che basta un’analisi e l’applicazione di qualche banale operazione matematica per poter arrivare alla valutazione dell’azienda.

Peraltro, una volta che l’analista ha correttamente individuato i comparable, applicare i multipli per determinare il valore del target è qualcosa di estremamente intuitivo e immediato, non richiedendo affatto dei conteggi complessi o magari la strutturazione di business plan finalizzati ad attualizzare i flussi di cassa che verranno.

Evidentemente, questo criterio ha anche degli svantaggi che non sarà possibile sottovalutare. Si pensi, ad esempio, del fatto che i comparable richiedono che sia necessario trovare aziende simili e – appunto – comparabili. Un compito non sempre semplicissimo, visto e considerato che se superficialmente potrebbe essere semplice trovare dei concorrenti paragonabili, nella realtà concreta non è affatto così immediato trovare società che operano nello stesso settore, con comparabili dimensioni, margini operativi, trend di crescita e altre caratteristiche che permettono di seguire con soddisfazione il criterio di cui sopra.

Di qui, la necessità di ricorrere alla bravura dell’analista, che di volta in volta dovrà capire quale sia il metodo più utile. Ricordandosi, magari, che anche il DCF riveste delle difficoltà molto gravi. Su tutte, il fatto che stimare la crescita futura di una società, così come il tasso di attualizzazione dei flussi di cassa, è una questione puramente soggettiva, tanto che due analisi sulla stessa società, ma effettuata da due analisti diversi, potrebbero condurre a un risultato anche sensibilmente diverso.

Come valutare un’azienda

Insomma, alla domanda “come valutare un’azienda” non possiamo che rispondere in maniera sintetica, come sopra abbiamo fatto. Non possiamo però che concludere rammentando come valutare una società non è affatto semplice, poiché è operazione ad elevato tasso di complessità e di soggettività.

Quanto sopra non sta naturalmente a significare che la valutazione di un’azienda sia dunque inutile (anzi!). Provate magari ad esercitarvi valutando quali siano i risultati ottenuti attraverso l’utilizzo dei vari metodi e, infine, cercate di apprezzarne le diverse specificità analitiche.