Buoni pasto 2018: cartacei o elettronici

buoni pasto 2018 cartacei o elettronici

Buoni pasto 2018, cartacei o elettronici. Ecco come funzionano e quali sono le nuove regole sulla cumulabilità e l’uso. Chi ne ha diritto e nuove regole.

Nell’articolo intitolato “buoni pasto, cosa sono” vi abbiamo già spiegato le novità introdotte con questo 2018. In questa pagina andremo ad approfondire l’uso dei buoni pasto elettronici e cartacei.

I buoni pasto sono cumulabili?

Con le novità introdotte dal decreto Mise 122/2017 e valide nel 2018, i buoni pasto sono cumulabili nei supermercati che ne possono accettare fino a un massimo di 8 ticket. Tra le altre novità del buoni pasto 2018 vediamo che questi si possono usare anche in altri esercizi come agriturismi e mercatini.

I buoni pasto si possono regalare?

No, i buoni pasto non sono cedibili a terzi, quindi non possono essere regalati o ceduti al coniuge.

Buoni pasto 2018, cosa sono

I buoni pasto sono ticket per fruire di servizi sostituitivi alla mensa. Sono rilasciati da aziende affiliate con il proprio datore di lavoro. Chi ne ha diritto? Sia lavoratori part-time che full time ma solo quando nelle prossimità del posto di lavoro NON sono presenti mense aziendali. Esistono due tipi di buono pasto, i classici buoni pasto cartacei e i buoni pasti elettronici.

Buoni pasto cartacei, come funziona

Il dipendente riceve il carnet di buoni pasto contenente un numero di ticket che può variare in base all’avente diritto. Sui buoni pasto cartacei è indicato il valore espresso in euro, la data di scadenza e uno spazio destinato alla firma del fruitore (lavoratore che ne ha diritto) e al timbro o firma dell’esercizio commerciale convenzionato che lo accetta.

E’ possibile pagare la spesa nei supermercati convenzionati usando i buoni pasto (cumulabili in misura di 8) ma non è possibile cambiare in denaro i buoni pasto cartacei ne’ cederli a terzi.

Buoni pasto elettronici, come funzionano

In questo caso, non esiste un carnet fisico e i ticket vengono accreditati su un’apposita carta pre-caricata, simile a una carta di credito intestata al dipendente.

Grazie a questa carta, il titolare lavoratore che ha diritto ai buoni pasto 2018 potrà pagare la spesa o il conto presso gli esercizi convenzionati (compresi agriturismi e ristoranti).

Anche la carta non è cedibile a terzi e deve essere impiegata solo dal titolare al quale, però, non sarà richiesta nessuna firma. Al momento del pagamento, infatti, la data e i dati identificativi del negozio convenzionati verranno registrati elettronicamente.

Buoni pasto 2018, novità

Tra le novità, si è ampliata la lista degli esercenti che accettano il buono pasto come moneta di scambio per l’acquisto di beni e servizi (aggiunti agriturismi, attività di ittiturismo, attività agricoli, coltivatori diretti, vendita al dettaglio anche di artigiani o agricoltori…).

E’ stato abolito l’obbligo di dover utilizzare il buono pasto nel corso della giornata lavorativa, quindi c’è più flessibilità. La flessibilità aumenta anche sulla cumulabilità dei buoni pasto. I beneficiari dei ticket possono infatti eseguire un cumulo dei buoni pasto fino a usarne 8 contemporaneamente.

Indennità sostitutiva di mensa e buoni pasto: quali le differenze

L’indennità sostitutiva di mensa, viene erogata nel momento in cui, la sede di lavoro è lontana da servizi come: ristoranti, bar, supermercati e agriturismi. Data la lontananza, e l’impossibilità di utilizzare il ticket durante la pausa pranzo, al lavoratore viene comunque erogata una somma che compensi il buono.

Questa somma, viene direttamente immessa in busta paga, e come riportato dall’Inps. Questa è esente da tassazione nel momento in cui viene erogata al lavoratore, che non può raggiungere il domicilio o luoghi di ristoro durante la pausa pranzo.

L’indennità sostitutiva dunque, non viene tassata sino a un valore pari a 5,29, limite identico a quello previsto per i buoni pasto cartacei.