AL “GEMELLI” PERCORSO CONTRO DISTURBI ALIMENTARI

Un percorso clinico dedicato alle persone che soffrono di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Il Policlinico Gemelli, in occasione della giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, ha aperto la sua hall per discutere del tema, offrendo, gratuitamente, visite dietologiche, valutazioni endocrinologiche, consulenze ostetriche, colloqui psicologici e valutazioni psichiatriche. Un approccio universale al problema, che spesso conduce a “un alterato consumo o assorbimento di cibo”, danneggiando in maniera significativa la salute delle persone coinvolte. Ma come si possono riconoscere le avvisaglie di questi disturbi? Lucio Rinaldi, ricercatore di psichiatria e dirigente medico Uoc di psichiatria della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs, risponde all’Italpress: “La ripetitività nei cibi, lo sminuzzamento, la lentezza nel mangiare e la difficoltà a stare a tavola con gli altri sono degli indicatori che si manifestano prima dello sviluppo, nell’adolescenza, di una patologia del disturbo della nutrizione e dell’alimentazione”.
I primi disagi, invece, avverte Rinaldi, possono essere osservati fin dall’infanzia, ma l’elemento centrale permane l’aspetto psicologico: “Quando il bambino, poi adolescente, comincia a dare segnali di difficoltà emotiva, questa difficoltà può trovare una forma di compensazione nel rapporto col cibo, incontrando un percorso patologico. Il problema di fondo è quello psicologico”. In questo contesto, l’ambiente culturale, familiare e mediatico si rivelano essenziali per prevenire il perseguimento di modelli sbagliati. Per tali ragioni, il Gemelli ha coinvolto nella giornata personaggi famosi come lo chef, Oliver Glowig, il primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma, Manuel Perruccini, la campionessa olimpica medaglia d’oro di ginnastica ritmica, Elisa Blanchi, il campione di pugilato, Vincenzo Cantatore,  gli attori, Roberto Ciufoli e Giampaolo Morelli, il conduttore radiofonico, Savino Zaba, le pianiste Elena Matteucci e Gaia Vazzoler, il mezzosoprano Silvia Pasini e il sociologo Paolo De Nardis.
Rinaldi intravede un “aumento dei casi di anoressia e bulimia”, che denotano un “disagio sempre più vistoso che attraversa le nuove generazioni”. “In questo momento, abbiamo bisogno di più modelli culturali per aiutare i giovani ad andare avanti nella vita, mentre sono prevalenti gli elementi concreti. Il cibo e il corpo sono elementi concreti”, denuncia Rinaldi. In Italia le persone che soffrono tali disturbi – informa il Gemelli – sono oltre 2 milioni, di età tra i 12 e i 25 anni. La diagnosi spesso avviene tardivamente, anche dopo 6 – 7 anni dall’esordio, quando i sintomi fisici e psichici sono divenuti particolarmente evidenti. Complessivamente nel nostro Paese,  più di 3 milioni e mezzo di persone sono affette da Dca (disturbi del comportamento alimentare) con 8500 nuovi casi all’anno. Le morti per anoressia nervosa, circa 3000 decessi all’anno, sono la principale causa di mortalità in assoluto tra le malattie psichiatriche.

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