CALCIO ITALIANO SEMPRE IMMOBILE

Diranno "ecco il demagogo!". Ci sto. Il calcio italiano è quel mondo il cui cambiamento è preteso con tanta forza da ridicolizzare il Contratto governativo; è pronto a varare tante riforme che un ventennio non basta; è peraltro talmente immobile che al peggio non c'è mai fine. E da bravo demagogo vi segnalo l'ultimo scandalo: Nicola Zaniolo che passa dall'Inter alla Roma per pochi milioni, conguaglio – insieme a Santon – per l'acquisto di Nainggolan e il polacco "Venerdì" Piatek che, appena arrivato al Genoa, acquistato da Preziosi per cinque milioni, diventa Preziosissimo e viene trasferito al Milan per cinquanta. Una delle gioie del nostro calcio che fra l'altro si inserisce nella cacciata (non fuga) di Higuaìn, già ripudiato dalla Signora. Una sceneggiata di Leonardo lo rivela pelandrone ai tifosi rossoneri ("e adesso pedala"), a Gattuso viene raccomandato di non spenderlo per la Supercoppa (pochi inutili minuti) né per Genoa-Milan, così il Pipita si prende anche del traditore. Cose già viste, lo definii "metodo Allodi", applicato con successo tante volte, inutile solo con Mario Corso che il Mago voleva cedere e Angelo Moratti no. "Pago io!". Allodi ubbidiva. Adesso chi paga?

Siamo arrivati all'Inter che delle cessioni scandalose è maestra, cito per tutte quelle di Seedorf e Pirlo al Milan e…Gasperini all'Atalanta. Gasp! Dunque Spalletti è chiamato a Milano, alla corte di Zhang, il mandarino nerazzurro, lo accompagna Walter Sabatini – il miglior direttore sportivo possibile – che gli porta da Roma il prediletto Nainggolan, secondo la leggenda "curato" da Luciano tanto coscienziosamente da tenergli compagnia anche di notte, a Trigoria, dove trascorre sonni inquieti. Monchi si libera volentieri del Ninja indisciplinato e ondivago ma fa il difficile, vuole una quarantina di milioni, fa uno sconto se gli danno Zaniolo, c'è chi dice no – alla Pinetina – ma c'è chi dice sì. Zaniolo è giallorosso, "Difra" lo sta studiando (dicono): e intanto Mancini lo convoca in Nazionale prendendosi una valanga di critiche ("Zaniolo, chi è costui?") miste a malizie tipo "vuol fare un dispetto all'Inter". Finalmente scocca l'ora romana e dal gol rifilato al Sassuolo nasce una stella. A Roma, prudenti come sempre, alcuni lo paragonano a Totti, anche se il Ragazzo del Novantanove è tecnicamente tutt'altro. A me manca un'informazione e può darmela solo Sabatini, tornato al calcio dopo essersi dimesso dall'Inter e aver passato una brutta parentesi ospedaliera. Walter, l'hai dato via tu Zaniolo?

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