ACCORDO UE AL CENTRO DELLA XXX ASSEMBLEA ITALY-JAPAN

“Nei prossimi anni l’applicazione graduale dell’accordo commerciale tra Unione europea e Giappone (Jefta) potrà incrementare il nostro interscambio, che già nel 2017 ha registrato un record con il paese dell’estremo Oriente”. Così Mauro Moretti, co-presidente dell’Assemblea Generale Italy-Japan Business Group, che quest’anno si tiene in Italia, a Napoli, fino al 19 ottobre. “Italia e Giappone”, ha detto il co-presidente giapponese dell’Assemblea, Tamotsu Saito, “hanno oltre 150 anni di rapporti diplomatici e di amicizia. E’ importantissimo sviluppare questo accordo con l’Ue – stipulato nel luglio scorso che sarà ratificato il prossimo anno a Tokyo –  in un momento in cui nel mondo – ha aggiunto – c’è chi rema contro il libero scambio. Spero che questa Assemblea porti frutti anche maggiore del passato”.

“Con l’accordo Ue-Giappone”, ha sottolineato l’assessore all’Innovazione e Internazionalizzazione della Regione Campania, Valeria Fascione, “gli scambi commerciali si amplieranno. Mi piace ricordare che l’unico prodotto del Sud Italia tutelato in questo accordo è la mozzarella. Ma le nostre produzioni di qualità interessano tanti altri settori: dalla chimica al settore farmaceutico, dall’aerospazio al settore tessile-abbigliamento-calzature. Ci piacerebbe avviare col Giappone una fattiva collaborazione anche sul tema delle smart-cities. Per noi, come Regione Campania, l’internazionalizzazione vuol dire cogliere interessi comuni, ecco perchè già 2019 parteciperemo al Bio-Japan”. Per il sottosegreatario allo Sviluppo economico, Michele Geraci, le relazioni tra i due Paesi “sono eccellenti”. L’interscambio nei primi mesi del 2018 registra un +23% rispetto al 2017, superando la Francia, e dietro la Germania.

“Il mio obiettivo è aumentare anche gli investimenti. In questi giorni stiamo riguardando la Finanziaria – ha aggiunto – e se arriva qualche miliardo in più, per noi rappresenta un modo per risolvere diversi problemi. Proprio per questo, per dare una spinta agli investimenti esteri, stiamo abbassando la tassazione e snellendo la burocrazia. Purtroppo in Italia c’è un medioevo tecnologico, soprattutto tra le Pmi, che dobbiamo superare. Siamo un governo – ha continuato Geraci – che cerca di fare. Almeno io ci provo. Una delle mie proposte, che spero si concretizzi, è quella realizzare una sorta di Erasmus per le start-up. Vorrei fare a breve una visita in Giappone per vedere che possibilità concrete di collaborazione ci sono”. Per il viceministro giapponese all’Economia, Akimasa Ishikawa, “l’Unione europea non deve farsi coinvolgere da politiche conservatoristiche. L’accordo Ue-Giappone – ha aggiunto – può creare una potenza economica e, ci permette di dare un messaggio al mondo che rema contro il libero scambio. Ecco perchè spero che questo accordo entri quanto prima in vigore”.

Il vicepresidente di Confindustria, Licia Mattioli, spiega che “mai come in Giappone il made in Italy è capito e apprezzato. Guardiamo a questo accordo con grande apertura: in Europa ci sono 174mila aziende che esportano verso il Giappone, e ci sono 500mila addetti occupati nel vecchio continente grazie ad imprese giapponesi. Questo accordo, che potrà spero estendersi anche gli standard tecnici, che nel mondo fanno la differenza, rappresenta una pietra miliare tra Ue e futuri accordi nel mondo”. Giuseppe Mazzarella, dell’Agenzia-Ice, ha sottolineato come questa edizione dell’Assemblea Generale “coincide con un felice momento nei rapporti commerciali tra Italia e Giappone, con un interscambio che si attesta sui 13 miliardi, con un aumento dell’export verso il Giappone del 13% , mentre l’aumento è del 7% dal Giappone verso l’Italia”, aggiungendo che si tratta “dell’accordo più grande al mondo”.

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha portato all’Assemblea i saluti della Città. “E’ un onore ospitarvi a Napoli che sempre di più vuole aprirsi al mondo”, ha detto. “Napoli vuole creare relazioni internazionali forti. La città, piena di ferite e contraddizioni, è riuscita negli ultimi anni, senza denari pubblici, a essere prima per crescita culturale e turistica, superando città come Torino o Bologna”, ha concluso.

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