AL VIA CELEBRAZIONI MILLENARIO CINTA MURARIA MELFI

Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, è intervenuto oggi a Melfi (Potenza) alla cerimonia di inaugurazione delle attività per le celebrazioni dei mille anni dalla fondazione della cinta muraria federiciana, organizzate su iniziativa della locale amministrazione comunale e su riconoscimento del Mibact. Prima del discorso conclusivo del governatore, sono intervenuti il sindaco di Melfi, Livio Valvano ed il presidente del comitato nazionale delle celebrazioni, Cosimo Damiano Fonseca. All’evento – coordinato dall’assessore di Melfi alla Cultura, il giornalista e scrittore Raffaele Nigro – hanno dato il loro contributo pure il vescovo della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa, Ciro Fanelli, la rettrice dell’Università degli Studi di Basilicata, Aurelia Sole ed il rappresentante del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo (Mibact), Gianpaolo D’Andrea. Dopo la lectio magistralis su “Bojoannes e l’incastellamento di Melfi”, da parte della storica, bizantinista e filologa tedesca, Vera Von Falkenhausen ha preso la parola il presidente.

“Celebrare il millenario della fortificazione della città di Melfi – ha spiegato – significa vivere un rafforzamento identitario di cui la comunità regionale è orgogliosa, ma anche animare un patos di appartenenza alla propria terra, identificandoci nei suoi simboli, come la cinta muraria, in una sorta di ermeneutica dei confini urbani e delle relazioni territoriali che si verificano nel corso della storia, ridisegnando funzioni e anche spazi sociali. Le mura, necessità e sicurezza della forma giuridica della città medievale – ha detto ancora il presidente – andavano a caratterizzare un privilegio laddove disegnavano un limite fra il dentro e il fuori. Ma quel privilegio di allora – ha evidenziato – ci consegna oggi il fascino per gli occhi e per una rilettura della storia della città federiciana per eccellenza, costellata di protagonisti – uno fra tutti, il meridionalista Francesco Saverio Nitti – e di un protagonismo che a tempi alterni si è protratto nel tempo fino ai nostri giorni. La Basilicata – ha proseguito Pittella – riconosce a Melfi quel protagonismo, con oggettiva attenzione al di fuori di ogni tipo di schema scontato o centralizzante, in una rilettura squisitamente lucana dei confini, baricentrica nel Mezzogiorno d’Italia, anche rispetto ai flussi commerciali. Melfi – ha detto ancora – è territorio di cerniera fra due regioni, punto focale su cui dobbiamo provare a scommettere per lo sviluppo dei prossimi anni, in una logica di programmazione e di cooperazione comune nel e per il Meridione”.

Il governatore ha poi ricordato che “la città di Federico II è grazie alla Fiat, in una sorta di ideale parallelo, capitale dell’automotive: una città di straordinario traino per gli indici di export non solo regionali, ma anche nazionali. E’ qui – ha messo in chiaro il presidente – che la Barilla e l’agroalimentare o la cultura del vino trovano fermento per catapultarci nel mondo. Ed è questo un territorio che ha saputo incidere per cultura, anche politica, negli eventi storici nazionali. Melfi è culla di civiltà da custodire e da valorizzare in termini turistici, da rinnovare e rilanciare per il portato di esempi e di testimonianza di valori e passione civili, ben oltre la geografia dei confini. Stiamo vivendo – ha continuato – un tempo difficile e da Melfi può partire un grande monito tutto culturale, perché via sia una sorta di riappropriazione di profondità in questa nostra società. Il millenario ci insegna che la storia non è una pietra immobile, ma uno stimolo a fare bene, a fare meglio, a rileggere quei vecchi confini non come un privilegio per pochi, ma come una straordinaria opportunità per tutti”. A chiusura del suo intervento, il presidente ha affermato che “la Regione ribadisce la propria volontà di cofinanziare i progetti di accompagnamento legati allo sviluppo culturale della città di Melfi e dell’intero territorio”.

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