GME, A LUGLIO PREZZO MEDIO ACQUISTO +9,5%

A luglio, sul livello più alto dell’anno, il prezzo medio di acquisto (PUN) risulta pari a 62,69 €/MWh, in aumento di 5,44 €/MWh (+9,5%) su base mensile e di 12,38 €/MWh (+24,6%) su base annua. E’ quanto emerge dai dati di sintesi del mercato elettrico pubblicati sulla newsletter del GME.

Nel primo caso l’apprezzamento appare connesso al diffuso incremento degli acquisti nazionali (+2.400 MWh), cui si somma anche una ridotta disponibilità di offerta rinnovabile, soprattutto idrica al Nord, in parte compensata dal maggior import. Rispetto ad un anno fa, invece, a spingere il prezzo è ancora soprattutto il costo del gas, accompagnato da una riduzione dell’offerta a più basso costo a ciclo combinato, solo parzialmente mitigata dall’incremento di quella idrica, eolica ed estera. In termini di volumi, l’energia elettrica scambiata nel Sistema Italia ai massimi da agosto dello scorso anno, pari a 27,5 TWh, registra ancora una lieve flessione sullo stesso mese del 2017 (-0,3%). Il calo interessa i volumi transitati nella borsa elettrica, pari a 19,8 TWh (-1,2%), in tutte le sue componenti, ad eccezione, delle importazioni, lato offerta, e dello sbilanciamento a programma nei conti energia in immissione, lato domanda. In conseguenza di tali dinamiche, la liquidità del mercato, pari a 72%, si riduce sia su base mensile che annuale, rispettivamente di 1,2 e 0,7 punti percentuali. 

In termini di fonti, anche a luglio la riduzione delle vendite riguarda gli impianti tradizionali (-6,4%), che registrano diffuse flessioni zonali per tutte le tipologie, con l’eccezione del Nord (+7,5%). In aumento, invece, le vendite degli impianti a fonte rinnovabile (+5,3%), crescita concentrata sull’idrico e sull’eolico al centro meridione. Il market coupling assegna sulla frontiera settentrionale, mediamente ogni ora, una capacità in import di 2.879 MWh. Le allocazioni, invariate sulla frontiera austriaca, registrano un incremento di circa 200 MWh sulla frontiera francese e si riducono di poco più 100 MWh su quella slovena. Su quest’ultima si contano anche 68 MWh di capacità allocata in export.

 

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