DA BRAND REPORTER LAB OSCAR DEL BRAND JOURNALISM

Sono stati assegnati al Maxxi di Roma i Brand Reporter Award, prima edizione degli Oscar italiani del brand journalism. Il premio, basato sui risultati delle analisi svolte dall’Osservatorio Brand Reporter Lab, è un riconoscimento alle organizzazioni, agli uomini e alle donne che si sono distinti nell’interpretazione e nello sviluppo del fenomeno del Brand Journalism. E’ un premio a chi ha trasformato, o ha iniziato il percorso di trasformazione, di una Direzione Comunicazione tradizionale in una media company riorganizzando funzioni, persone e pratiche secondo i canoni di questo nuovo paradigma.

Questi i riconoscimenti assegnati. Premio Best Media Company: Red Bull (Marco Gobbi Pansana, Head Of Media Network e Francesco Marinelli, Content Manager); Premio Best Business Chanel: Gruppo Pirelli (Maurizio Abet, Senior Vice-President Communication); Premio Best Scenario Chanel: Gruppo Unipol (Fernando Vacarini,  responsabile Media Relations e direttore di “Changes”); Premio Best Organization: Terna (Omar Al Bayaty, responsabile Comunicazione Esterna e Investor Relations); Premio Best Integrated Ecosystem: Vatican Media (mons. Lucio Adriano Ruiz  segretario del Dicastero per la Comunicazione del Vaticano); Premio Best Digital Ecosystem: Treccani (Massimo Bray, direttore generale); Premio Best Personal Media a Roberto d’Agostino.

Nel corso della serata – moderata da Carlo Fornaro, presidente dell’Osservatorio Brand Reporter Lab – Diomira Cennamo, direttore Scientifico dell’Osservatorio ha presentato i risultati della Ricerca Azienda Media-Company, la principale ricerca annuale dell’Osservatorio Brand Reporter Lab, che ha misurato il grado di utilizzo degli strumenti e delle tecniche del Brand Journalism nelle 150 principali aziende italiane della classifica Rep Track 2018. La ricerca, in uscita con altri contributi originali sul tema per i tipi di Hoepli il prossimo ottobre, è stata effettuata in collaborazione con l’Università di Roma Tre. In sintesi, i dati raccolti e analizzati sembrano suggerire che le realtà del mondo produttivo italiano abbiano intrapreso un percorso di evoluzione dell’attività editoriale. Lo hanno fatto iniziando ad adottare formule più organizzate di produzione di notizie, attraverso l’implementazione di un ecosistema digitale di informazione ben strutturato, ma non ancora così evoluto, in termini sia di contenitore che contenuto. Chi ha già intrapreso questa strada negli anni sembra aver iniziato a raccoglierne i frutti in termini reputazionali, mentre chi ha iniziato a farlo da minor tempo vedrà probabilmente i risultati di questa attività nel prossimo futuro.

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