A BRUXELLES MOSTRA PER ANNIVERSARIO NASCITA ROCCO CHINNICI

L’impegno professionale per la giustizia e la legalità, i momenti di vita familiare, le drammatiche scene della strage di via Federico Pipitone, a Palermo. Tutto in una mostra fotografica nel palazzo del Parlamento Europeo, a Bruxelles, in occasione dell’anniversario di nascita di Rocco Chinnici, magistrato fondatore del pool antimafia.

L’iniziativa, intitolata “La lotta contro il terrorismo e il crimine organizzato da Palermo a Bruxelles”, è promossa da Caterina Chinnici, magistrato, europarlamentare e figlia di Rocco, con il sostegno del gruppo europarlamentare S&D. 

“È un momento di riflessione sullo sviluppo della legislazione europea in tema di contrasto al terrorismo e alla criminalità organizzata”, ha detto Caterina Chinnici.

“Il titolo ‘da Palermo a Bruxelles’ vuole sottolineare quello che è stato il contributo che ha dato l’esperienza italiana a questa legislazione e più in generale alle misure di contrasto al terrorismo. Inoltre ho voluto corredare questo momento di riflessione anche con una mostra di fotografie dedicata a mio padre, Rocco Chinnici che è stato fra i primissimi magistrati a comprendere la reale pericolosità del fenomeno mafioso ed è stato il primo ad adottare metodologie fortemente innovative che oggi sono entrate a far parte della legislazione europea”, ha spiegato.

“Le immagini possono raccontare meglio delle parole chi era Rocco Chinnici. Inoltre, in occasione dell’anniversario della nascita, il 19 gennaio, abbiamo voluto ricordare chi era Rocco Chinnici anche con le scuole e i ragazzi, nei cui confronti nutriva tanta fiducia. È stato il primo ad andare nelle scuole per cercare un contatto con i ragazzi e sollecitare quella che definiva una nuova coscienza che potesse contrastare la presenza della mafia nella società”, ha concluso l’eurodeputata.

Nato il 19 gennaio del 1925, Rocco Chinnici era a capo dell’Ufficio istruzione del Tribunale di Palermo quando, il 29 luglio del 1983, fu assassinato dalle cosche. Un’auto imbottita di tritolo fu fatta esplodere in via Federico Pipitone, davanti al palazzo in cui il giudice e la sua famiglia vivevano. La detonazione provocò anche la morte di due Carabinieri addetti al servizio di tutela, il maresciallo Mario Trapassi e l’appuntato Salvatore Bartolotta, e del portiere dello stabile Stefano Li Sacchi, oltre al ferimento dell’autista Giovanni Paparcuri.

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