Impugnare una donazione

impugnare atto di donazione

Impugnare una donazione: cause e motivazioni valide per ottenere la revoca di una donazione. Dai diritti degli ereti alle informazioni utili.

Abbiamo già visto come funziona un atto di donazione e la legge è chiara: una volta donato un bene non si può più tornare indietro! La stessa legge, però, prevede due procedure per eliminare la donazione, si parla quindi di:

  • impugnare la donazione
  • revocare la donazione

Entro quanto tempo si può impugnare una donazione? Il termine di scadenza dipende dalla causa per la quale si vuole annullare la donazione. In caso di “violazione della forma”, si può procedere in qualsiasi momento. In caso di lesione di legittima, la donazione si può annullare entro 10 anni dall’apertura della successione. In tutti gli altri casi, la richiesta per annullare la donazione va presentata entro 5 anni.

Come revolcare una donazione

La revoca di una donazione può essere avanzata in caso di indegnità del donatario o per sopravvenienza di figli di cui il donante non era a conoscenza al momento dell’atto di donazione. In sintesi, chi esegue una donazione in denaro o donazione di un immobile o qualunque altro bene, può tornare indietro in caso di:

  • Ingratitudine, cioè quando colui che riceve “il dono” commette gravi reati contro il donante. Se il donatario (colui che riceve il bene) commette un reato contro il donante o un suo familiare (moglie, figli o genitori), compreso il reato di calunnia o falsa testimonianza, è possibile revocare la donazione.
  • Ingiuria verso il donante. Questa circostanza è più difficile da dimostrare perché si parla di mancanza di stima o avversione durevole e radicata nutrita dal donatario nei confronti del donante.
  • Grave danno al patrimonio del donante. Se l’atto di donazione ha causato danni tangibili al patrimonio del donante.
  • Rifiuto al versamento degli alimenti dovuti al donante.
  • Nascita di un nuovo figlio.
  • Scoperta dell’esistenza di un figlio.
  • Adozione di un figlio minore.
  • Ritorno a casa di un figlio creduto morto o scomparso.

In qualsiasi altro caso, la donazione è irrevocabile fatta eccezione nei casi in cui è possibile impugnare l’atto di donazione.

Come impugnare una donazione

La donazione si può impugnare e se ne può richiedere l’annullamento per diverse cause quali:

  • Violenza fisica o morale.
    In questo caso si presuppone che il donatario abbia esercitato pressioni psicologiche o violenze fisiche affinché una persona gli regalasse un determinato bene. In questo scenario si configurano anche i casi di ricatto o minaccia.
  • Errore.
    Se il donante ha eseguito la donazione per una ragione che non sussiste e che in realtà non è mai esistita. Si interfaccia anche all’impugnazione per dolo.
  • Dolo.
    Quando il donatario, per farsi regalare un bene, ha attuato degli atteggiamenti ingannatori e raggiri di varia natura.
  • Incapacità del donante.
    Una perizia psicologica potrebbe evidenziare che al momento della donazione, il donante era incapace di intendere e di volere. L’impugnazione della donazione per incapacità di intendere e volere del donante si può avanzare se il donante, al momento della firma era ubriaco, sotto l’effetto di droghe, psicofarmaci oppure se sono presenti diagnosi di disturbi della personalità o dell’umore (disturbo bipolare, schizofrenia…).
  • Violazione delle quote di legittima.
    Gli eredi possono impugnare una donazione se l’oggetto dell’atto di donazione va a intaccare delle quote del patrimonio che per legittimità dovranno succedere agli eredi. Si parla di eredi legittimari, quindi questa impugnazione della donazione può essere avanzata da coniuge, eredi ascendenti come figli, nipoti genitori o nonni.
  • Nullità della forma.
    In caso di errori nella stesura dell’atto di donazione. Qualsiasi donazione, infatti, deve essere registrata con atto pubblico (atto del notaio) e con la presenza di almeno due testimoni.