Equientrate ed Equitalia, cosa cambia

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Equitalia chiude, arriva Equientrate: cosa cambia e come funziona. Info e dettagli sul nuovo metodo di riscossione dei tributi evasi.

Equientrate è nata per incentivare i contribuenti a pagare le tasse e soprattutto per DISSUADERE gli evasori. Con questa premessa Equitalia ha chiuso i battenti ed è arrivata Equientrate, vediamo cos’è, come funziona e cosa cambia.

Equitalia chiude: cosa succede e perché

I contribuenti hanno detto addio a Equitalia che che è stata sostituita da Equientrate. Cosa cambia nel concreto? Con questa manovra è la stessa Agenzia delle Entrate a occuparsi del controllo e della riscossione dei debiti evasi. La denominazione “equientrate” non è casuale ma nasce dalla fusione dei termini Equitalia e Agenzia delle Entrate. Il nuovo organismo infatti rappresenterà una fusione trai due istituti. Cambia poco per chi vuole sfruttare la rottamazione delle cartelle equitalia; tutte le istruzioni dettagliate sono disponibili nell’articolo dedicato a come rottamare cartelle Equitalia.

Perché nasce Equientrate

Equitalia: un metodo di riscossione inefficiente

Erano anni che si parlava di una possibile riforma di Equitalia. L’oggetto della discussione era l’introduzione di un nuovo metodo di riscossione per combattere l’evasione fiscale. Le nuove modalità saranno scelte in modo da ottimizzare tutto il sistema di riscossione dei tributi evasi. Pare infatti che a oggi le somme non ancora riscosse da Equitalia siano di circa 760 miliardi di euro. Introducendo questi cambiamenti si cerca di migliorare il rapporto e tra fisco e contribuenti, come? Adottando un metodo di riscossione meno persecutorio, ma soprattutto più semplice per il contribuente e più efficiente per lo stato.

Poco tempo fa anche l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ed il FMI hanno messo in luce l’inefficacia del metodo di riscossione attuale e dei continui problemi causati dal rapporto tra Agenzia delle Entrate ed Equitalia. Pare infatti anche la semplice comunicazione tra gli istituti risultasse lenta e spesso asincrona. Vediamo subito come funziona Equientrate e cosa cambia per chi ha delle cartelle esattoriali e debiti con Equitalia.

Equitalia chiude, nasce Equientrate ecco cosa cambia

Il nuovo modello di riscossione delle somme evase molto è simile ai sistemi previsti anche in altri paesi europei (come in Francia), dunque la riscossione dei debiti è gestita dallo stesso soggetto che si occupa di verifiche e controlli. In questo modo si tenta di porre finalmente fine all’evasione fiscale ottimizzando al massimo il metodo di riscossione delle tasse.

Uno dei cambiamenti principali legati al passaggio ad Equientrate sta nella natura dell’ente. Fondamentalmente Equitalia è stato incorporata all’Agenzia delle Entrate. Ad occuparsi della riscossione delle somme evase non è più un ente privato ma un’agenzia pubblica, la stessa che opera i controlli e alla quale versiamo i nostri contributi.

Riforma Equitalia: prescrizione crediti

Secondo voci indiscrete, con la nascita di Equientrate i crediti di Equitalia spariranno. In realtà nessun credito sarà annullato ma si ipotizza che alcune pratiche potrebbero cadere in prescrizione a causa del passaggio.
Inoltre pare che i contribuenti debitori potranno godere di alleggerimenti del carico fiscale non indifferenti!

Dipendenti Equitalia trasferiti a Equientrate

Una delle problematiche maggiori legate alla riforma che farà chiudere per sempre Equitalia è legata al personale addetto impiegato nell’azienda. Saranno circa 8.000 i dipendenti il cui futuro professionale è in bilico poiché non sono state ancora o fornite informazioni su un eventuale passaggio nel settore pubblico (Equientrate).

Il problema sta proprio nella natura dell’ente, che essendo pubblico dovrà occuparsi della pubblicazione dei bandi per garantire l’accesso ad un concorso pubblico (cosi come già avviene per ogni professione nella pubblica amministrazione).

Secondo alcune indiscrezioni il problema potrebbe essere risolto tramite una legge specifica da introdurre in modo da non violare l’articolo 97 della Costituzione (secondo il quale l’assunzione nella pubblica amministrazione può avvenire esclusivamente tramite un concorso pubblico).