Buoni pasto, la normativa

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La normativa sui buoni pasto si è aggiornata con il primo luglio 2015 facendo riferimento ai commi 16 e 17 della legge 190/2014, meglio conosciuta come Legge di Stabilità 2015. L’aggiornamento vede l’introduzione di buoni pasto elettronici.

La nuova normativa sui buoni pasto vede l’ingresso del formato elettronico con una consistente novità: la soglia di defiscalizzazione dei buoni pasto elettronici arriva a 7 euro mentre resta inalterata la soglia di detassazione dei voucher cartacei fissata a 5,29 euro. 

 

Che cosa sono i buoni pasto? 

I buoni pasto sono dei mezzi di pagamento che fino a oggi sono stati somministrati in forma di tagliandi cartacei da un valore economico pre-assegnato e riconosciuta da enti convenzionati (ristoranti, supermercati, mense…). 

I buoni pasto sono assegnati dall’azienda ai lavoratori dipendenti che possono usarli durante la pausa pranzo o come valuta di pagamento per acquistare prodotti di genere alimentare presso i supermercati convenzionati con le società emettitrice degli stessi buoni. 

Fino a oggi, i buoni pasto cartacei sono divenuti un’autentica forma integrativa del reddito del lavoratore che li cumulava nel tempo per poi spenderli fuori dall’orario lavorativo per la spesa domestica. Con i buoni pasto in formato elettronico le cose non dovrebbero essere molto differenti a meno che la normativa non venga acquisita più rigidamente sfruttando la possibilità di tracciabilità offerta dal sistema elettronico.

 

Buoni pasto per fare la spesa, come funzionano?
Cosa prevede la normativa

Il buono pasto elettronico ha gli stessi limiti di quello cartaceo, in questo senso, la normativa non è stata aggiornata e non sono previsti controlli sull’uso e, di fatto, la cumulabilità dei buoni pasto resta invariata, tuttavia, c’è da dire che i buoni pasto elettronici riportano la data di utilizzo, cosa che non fanno i buoni pasto cartacei. 

Da sempre, la normativa sui buoni pasto prevede l’impiego da parte del lavoratore di un solo buono pasto al giorno da usare durante la pausa pranzo. Dato che il buono pasto elettronico riporta la data di utilizzo, il lavoratore potrebbe essere scoraggiato a usarlo per fare la spesa così come era abituato a fare con il voucher cartaceo.

Per tranquillizzare i lavoratori che usufruiscono dei ticket restaurant, è importante specificare che l’obiettivo della nuova normativa sui buoni pasto non è scoraggiarne la cumulabilità ma armonizzare il regime fiscale dei buoni pasto raggiungendo le soglie europee e favorire la digitalizzazione del mercato.

 

Differenze tra buoni pasto cartacei e buoni pasto elettronici
Come funzionano?

Da un lato abbiamo i voucher cartacei, dei ticket dal valore economico prestabilito che si staccano da un carnet al momento dell’utilizzo senza badare a date o luoghi. Dall’altro abbiamo delle card che rappresentano i nuovi buoni pasto in formato elettronico, in grado di garantire tracciabilità nell’utilizzo riportando data, luogo e modalità d’impiego del contributo erogato dall’azienda. 

Le differenze sostanziali tra buoni pasto cartacei buoni pasto elettronici sono tra. La prima è la già citata tracciabilità, possibile solo usando il buono pasto in formato elettronico ma come specificato, i voucher funzionano nello stesso modo.

Il buono pasto cartaceo prevede una soglia di detassazione in busta paga di soli 5,29 euro contro i 7 euro di defiscalizzazione previsti dal buono pasto elettronico

 

La terza differenza sta nell’impiego: purtroppo sono pochi gli esercenti convenzionati ad accettare i buoni pasto in formato elettronico. La card dei “ticket restaurant” elettronici è accettata da appena 35.000 esercizi commerciali contro i 150.000 esercenti che accettano i buoni cartacei.